Museo della Seta, patrimonio di sostenibilità


Il Museo in cui la storia della seta vive




Eccomi, dopo essermi inconsapevolmente trovata a far parte di un piccolo mondo che si è rivelato un patrimonio dalle risorse infinite: il museo della seta di Como.

Un piccolo scrigno che contiene meravigliosi beni preziosi, sia materiali che immateriali.

Nelle sale del Museo didattico della Seta di Como è raccontata la storia delle aziende tessili comasche, degli imprenditori e degli uomini che sono parte della storia della città di Como dalla fine dell’ 800. Negli anni il patrimonio archivistico del museo si è sempre più arricchito e con costanza ed impegno è stato messo a disposizione del pubblico. Accanto allo scopo principale, che è quello della didattica, il Museo si propone di stimolare l’attenzione con percorsi di creatività che costituiscono il cuore dello sviluppo e della conoscenza. Ciò avviene mettendo in risalto la contaminazione tra arte e seta, realizzata attraverso esposizioni importanti, quali ad esempio quelle di Bruno Luzzani, Manlio Rho, Alvaro Molteni ma non solo.

Le sale espongono macchine e strumenti di lavoro: si possono toccare con mano la fatica ed il sudore di uomini che hanno contribuito alla creazione e alla diffusione nel mondo del Made in Italy nel settore dalla Moda.

Ma c’è di più:

Al Museo della Seta di Como è possibile rivivere la storia tessile attraverso le parole e le immagini proiettate nelle sale, un racconto sensoriale dove tutti i sensi sono sollecitati a partecipare.

Dagli archivi emergono disegni, bozzetti e messe in carta di tessitura, così come abiti storici. L’heritage tessile, un patrimonio da preservare per non disperdere nel futuro la storia che qui ha trovato una sua giusta collocazione. Tutto ciò avviene ogni giorno con l’obiettivo di far “vivere la storia” concretamente ed in modo tangibile.

I progetti che più danno un segno di sostenibilità sono quelli in cui vince l’integrazione e la fruibilità del museo per tutti. Dai bambini che entrano in Museo e trovano un luogo accogliente dove poter giocare ed inventare “storie di seta”, al pubblico ipovedente che può visitare le sale del museo della seta attraverso un percorso di orientamento facilitato con testi in braille. Il Museo della seta si propone di dare spazio ai giovani artisti o a studenti e mettere in mostra le loro opere o per poter studiare al Museo utilizzando l’aula di Penelope. Ancora, i giovani verranno stimolati alla visita del Museo attraverso tecnologie immersive e di realtà aumentata atte a coinvolgere e veicolare la partecipazione al Museo di quelle fasce di popolazione più fragili e difficili da raggiungere. L’uso della tecnologia 3D può favorire, attraverso la trasmissione di competenze tecniche, l’inserimento nel mondo del lavoro per qualunque fascia di utenza.

Quindi, luogo di incontro e di diffusione delle conoscenze, mai un luogo buio, malgrado il trascorso 2020. Ogni iniziativa nasce per poter portare ricchezza e valore aggiunto ad un pezzetto del percorso che il pubblico fa all’interno del Museo.

Bisogna continuare a favorire tutto ciò, perché dove c’è cultura c’è sostenibilità e viceversa.


Giovanna Baglio
Presidente dell’Associazione per il Museo della Seta di Como


Con il contributo di

Regione Lombardia
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